lunedì 17 settembre 2012

Weekend di metà settembre 2012

Lunedì 17 Settembre 2012

Vorrei riassumere ciò che ho fatto nel weekend di metà settembre.

Inizio con la serata di venerdì 14 Settembre dicendo che dopo aver letto in mattinata su La stampa che in serata a cuneo in Piazza virginio ci sarebbe stato il concerto di Simone Cristicchi.  Mi ha colpito perchè il tema dello spettacolo era :" Mio nonno è morto in guerra"  e qui di seguito segnalo il link su You tube per andare a visionare alcuni brani tratti dallo spettacolo ...http://www.youtube.com/watch?v=4Sxa6YVlIqc 
E' iniziato verso le 21,30 ed è duarto meno di due ore, la scena era composta da un angolo varie sedie di legno vecchie accatastate e dal lato opposto un pianoforte a coda dotato di un I-Pad e dopo la presentazione di un amministratore comunale che descriveva la motivazione della serata (legato alla marcia della carovana della pace guidata da don Aldo Benevelli) iniziava con l'entrata del maestro che suonava al pianoforte una introduzione per dare modo a Simone Cristicchi di poter parlare e leggeva direttamente dal suo libro intitolato: "Mio nonno è morto in guerra"  http://www.ibs.it/libri/cristicchi+simone&seq=VEN/libri+di+simone+cristicchi.html?shop=3155
Il tema della serata era sui morti in guerra anzi in tutte le guerre dove hanno partecipato gli italiani in Grecia, Albania con l'Armir in Russia e durante la seconda guerra mondiale citando i partigiani e la resistenza. Altro tema era la spartizione dell'italia  e la cassione dei terreni dell'Istria alla Jugoslavia del comunista Tito. La popolazione di Udine da un gorno all'altro dovette fuggire dalle proprie case e trovare rifugio in Italia ma qui erano malvisti perchè li si credeva fascisti  e molti dovettero andarsene emigrando anche in America...
Mi è molto piaciuto lo spettacolo e ritengo che Simone Cristicchi sia un nuovo De Andrè, sa capire le tamatiche sociali e le mette in musica ma nello stesso tempo è un'ottimo attore teatrale sa dar voce ai protagonisti che raffigura sulla scena.

La serata di Sabato 15 Settembre ho deciso di andare al cinema di Cinelandia di Borgo S. Dalmazzo a vedermi il film "E' stato il figlio" del regista Daniele Ciprì ed interpreatto magistralmente da Tony Servillo con l'ausilio di un nuovo attore emergente Fabrizio Falco che al Festival di Venezia era anche un coprotagonista di un altro film "Bella Addormentata " di Pietro Bellocchio  e ne ho parlato molto in un mio blog precedente.
Il Film , questo il link del gtrailer...http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Video/?key=49108-9138   è tratto dal libro di Alajmo Pietro ed iniziava con un uomo trasandato che sta aspettando in un ufficio il turno per passare e nel frattempo si mette a chiacchierare ed inizia così:" io so che un figlio dopo aver ammaccato l'auto nuova fiammante  del pade dopo una rissa lo ha ucciso...... "  e con l'incipit poi viene descritta la famiglia palermitana e le sue vicissitudini..   Mi è piaciuto molto e mi riprometto di andare a reperire e leggere il libro.

La serata di domenica ho deciso di starmene a casa e di vedermi il DVD che avevo preso alla  biblioteca  di Cuneo intitolato " Il discorso del Re " eccone la trama...: 

Duca di York e secondogenito di re Giorgio V, Bertie è afflitto dall'infanzia da una grave forma di balbuzie che gli aliena la considerazione del padre, il favore della corte e l'affetto del popolo inglese. Figlio di un padre anaffettivo e padre affettuoso di Elisabetta (futura Elisabetta II) e Margaret, Bertie è costretto suo malgrado a parlare in pubblico e dentro i microfoni della radio, medium di successo degli anni Trenta. Sostituito il corpo con la viva voce, il Duca di York deve rieducare la balbuzie, buttare fuori le parole e trovare una voce. Lo soccorrono la devozione di Lady Lyon, sua premurosa consorte, e le tecniche poco convenzionali di Lionel Logue, logopedista di origine australiana. Tra spasmi, rilassamenti muscolari, tempi di uscita e articolazioni più o meno perfette, Bertie scalzerà il fratello “regneggiante”, salirà al trono col nome di Giorgio VI e troverà la corretta fonazione dentro il suo discorso più bello. Quello che ispirerà la sua nazione guidandola contro la Germania nazista.
 Al centro del palcoscenico la cronaca del malinconico e addolorato Duca di York, figlio secondogenito dell'energico Giorgio V, inchiodato dalla balbuzie e da una complessata inferiorità di fronte allo spigliato fratello maggiore David. Crogiolo d'angoscia (im)medicabile e di squilibri emotivi sono quelle esitazioni, quei prolungamenti di suoni, quei continui blocchi silenti che impediscono a Bertie di esprimersi adeguatamente, ingenerando una sensazione di impotenza.
Il regista britannico si concentra sul vissuto interno del protagonista, rivelando le conseguenze emotive del disagio nel parlato ai tempi della radio e in assenza del visivo. Il discorso del re non si limita però a drammatizzare la stagione di vita più rilevante del nobile York e relaziona un profilo biografico di verità con un contesto storico drammatico e dentro l'Europa dei totalitarismi, prossima alle intemperanze strumentali e propagandistiche di Adolf Hitler. Non sfugge al re sensibile di Colin Firth e alla regia colta di Hooper l'abile oratoria del Führer, che intuì precocemente le strategie di negoziazione tra ascoltatore e (s)oggetto sonoro, il primo impegnato nel tentativo di ricostruire l'immagine della voce priva di corpo, il secondo istituendo un rapporto di credibilità se non addirittura di fede con la voce dall'altoparlante.
Se il mondo precipitava nell'abisso non era tempo di guardare al mondo con paura, soprattutto per un sovrano. Bertie, incoronato Giorgio VI, doveva ricucire dentro di sé il filo interrotto della relazione con l'altro, affrontando il suo popolo dietro al microfono e l'immaginario radiofonico. Fu un illuminato e poco allineato logopedista australiano a correggere il “mal di voce” di un re che voleva imporsi al silenzio. Lionel Logue sostituì col metodo il protocollo di corte, educando la balbuzie del suo blasonato allievo e incoraggiandolo a costruire la propria autostima, a riprendere il controllo della propria vita e a vincere prima la guerra con le parole e poi quella con le potenze dell'Asse.
A guadagnare la fluenza e a prendersi la parola è il ‘regale' protagonista di Colin Firth, impeccabile nell'articolare legato, solenne nella riproposta plastico-fisica del suo sovrano e appropriato nell'interpretazione di un re che ‘ingessa' emozioni e corporeità nel rispetto rigoroso della disciplina. Dietro al ‘re' c'è l'incanto eccentrico di Geoffrey Rush, portatore di una “luccicanza” che brilla, rivelando la bellezza della musica (Shine) o quella di un uomo finalmente libero dalla paura di comunicare. Lunga vita al re (e al suo garbato precettore dell'eloquio).
E' un film bellissimo con un'ottima interpretazione di Colin Firth !
Bene ora che vi ho dato quest'ultimo consiglio chiudo e vi saluto al prossimo post... Ciao!!


giovedì 13 settembre 2012

Oggi 13 settembre 2012 mi sono accorto che esattamente un anno fa mi iscrivevo a blogger ed avevo il mio blog personale.
Era mia intenzione citare le mie letture personali oppure descrivere e dare dei miei pareri su film che avrei visto.
E' durato alcuni mesi e poi poco per volta ho abbandonato questa attività oggi vorrei piano piano riprenderla ed aggiornarla.

Sabato 8 settembre mi son recato al cinelandia di borgo San Dalmazzo per vedere il film "Bella addormentata" di Marco Bellocchio  http://www.mymovies.it/film/2012/bellaaddormentata/trailer/   che era stato citato ed era in gara al Festival del cinema di Venezia.  
E' un filmsul tema di fine vita e sull'eutanasia ed è incengtrata sugli ultimi giorni di :

Eluana Englaro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Eluana Englaro (Lecco, 25 novembre 1970Udine, 9 febbraio 2009) è stata una donna italiana che, a seguito di un incidente stradale, ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte naturale sopraggiunta a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale.
La richiesta della famiglia di interrompere l'alimentazione forzata, considerata un inutile accanimento terapeutico, ha scatenato in Italia un notevole dibattito sui temi legati alle questioni di fine vita. Dopo lungo iter giudiziario, l'istanza è stata accolta dalla magistratura[1] per mancanza di possibilità di recupero della coscienza, ed in base alla volontà della ragazza, ricostruita tramite testimonianze. Diverse amiche intime della giovane riferirono che, avendo appreso di un gravissimo incidente stradale che aveva coinvolto un amico rimasto in coma, Eluana aveva dichiarato che sarebbe stato preferibile morire che sopravvivere privi di coscienza e volontà e completamente dipendenti dalle cure altrui, ammettendo anche di aver pregato perché l'amico si spegnesse senza ulteriori sofferenze ed umiliazioni. In un'altra occasione, commentando un analogo episodio che aveva coinvolto un compagno di scuola morto in un incidente di moto, Eluana aveva dichiarato: "nella disgrazia è stato fortunato a morire subito". Proprio discutendo in famiglia della tragedia capitata all'amico, la giovane aveva dichiarato anche ai propri genitori che non avrebbe potuto tollerare che lo stesso capitasse a lei e che per quanto la riguardava avrebbe preferito la morte rispetto ad una sopravvivenza del genere ed aveva ripetutamente chiesto loro di non permettere mai che qualcosa del genere le capitasse.[2][3].
Il caso Englaro fu alimentato anche da notizie soggettive e divergenti riguardo alle sue reali condizioni fisiche. Vi fu chi dichiarò ad esempio che la giovane era in grado di deglutire,[4] nonostante, a seguito dell'incidente che l'aveva coinvolta, ella avesse riportato una paresi dalla nuca in giù che le impediva non solo la deglutizione di cibi solidi ma anche della stessa saliva, al punto che la donna era mantenuta costantemente girata di fianco per evitare rigurgiti e soffocamento[5][6][7]. Persino durante gli ultimi giorni di vita della donna, si rincorsero sui media dichiarazioni contrastanti e spesso assai fantasiose circa le reali condizioni di Eluana, con numerose persone non meglio identificate che asserivano di averle fatto visita presso l'hospice di Udine ove si trovava, trovandola "bellissima" e "tranquilla"; ciò malgrado la struttura sanitaria fosse costantemente presidiata e la stanza dove la giovane si trovava fosse controllata costantemente proprio al fine di non permettere l'ingresso di estranei al di fuori del padre e del personale sanitario. La vicenda della giovane Eluana e della battaglia intrapresa dalla sua famiglia perché le sue volontà venissero rispettate, al di là del clamore mediatico suscitato, ha contribuito a portare alla luce alcune gravi lacune del sistema giuridico italiano per quanto riguarda vicende bioetiche analoghe, riaprendo il dibattito su una eventuale legge che prenda in considerazione forme di testamento biologico[8].

Vicende giudiziarie [modifica]

Beppino Englaro, padre di Eluana
L'incidente stradale avvenne il 18 gennaio 1992, al ritorno da una festa a Pescate, paese alle porte di Lecco; la giovane Eluana, che aveva da poco compiuto 21 anni e frequentava la facoltà di Lingue all'Università di Milano, perse il controllo dell'automobile a causa del fondo stradale gelato e si schiantò contro un palo della luce e quindi contro un muro, riportando lesioni craniche gravissime ed una frattura con slivellamento della seconda vertebra che causò un'immediata paresi di tutti e quattro gli arti. All'arrivo dei soccorsi, la giovane era in coma. Dopo alcuni mesi nel reparto di Terapia Intensiva degli ospedali di Lecco e Sondrio, Eluana uscì dal coma ma, proprio a causa delle lesioni cerebrali estese ed irreversibili, fu dichiarata in stato vegetativo, condizione che esclude la coscienza di sé e del mondo circostante e la possibilità di comunicare o interagire in alcun modo con l'ambiente esterno, relegando il paziente in una condizione tendenzialmente perpetua di totale incoscienza.
Secondo dichiarazioni della famiglia Englaro, appena resisi conto della situazione disperata di Eluana, i genitori hanno iniziato a chiedere ai medici la sospensione dei trattamenti, rappresentando loro che la propria figlia aveva ripetutamente affermato di non desiderare inutili accanimenti terapeutici.
Il padre di Eluana, Beppino Englaro, ha iniziato a chiedere per via giudiziaria la sospensione dell'alimentazione artificiale e delle terapie nei confronti della figlia Eluana a partire dal 1999, portando a supporto della richiesta diverse testimonianze di amiche della figlia volte a dimostrare l'inconciliabilità dello stato in cui si trovava e del trattamento di sostegno forzato che le consentiva artificialmente di sopravvivere (alimentazione/idratazione con sondino naso-gastrico) con le sue precedenti convinzioni sulla vita e sulla dignità individuale[1].
Il procedimento è arrivato fino alla Corte di Cassazione che nel marzo 2006 ha respinto le richieste della famiglia Englaro per un vizio del procedimento. Il ricorso, a suo tempo, non era stato notificato ad alcuna controparte portatrice di un interesse contrario a quello di Eluana Englaro. Il ricorso era stato presentato ai sensi del citato articolo 32 della costituzione italiana: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana»[9].
A seguito di un nuovo ricorso del padre, la Corte di Cassazione ha rinviato il caso «ad una diversa sezione della Corte d'Appello di Milano». La sentenza numero 21748/2007 depositata il 16 ottobre 2007 ha stabilito due presupposti necessari per poter autorizzare l'interruzione dell'alimentazione artificiale:
  • Occorre che «la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre la benché minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno»[10].
  • Occorre altresì «che tale istanza sia realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, univoci e convincenti, della voce del paziente medesimo, tratta dalle sue precedenti dichiarazioni ovvero dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l'idea stessa di dignità della persona»[10].
Con decreto del 9 luglio 2008, la Corte d'Appello Civile di Milano ha autorizzato il padre Beppino Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzata che manteneva in vita la figlia Eluana per «mancanza della benché minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno»[1][11].
Le Suore Misericordine di Como, che dal 1994 si sono occupate di Eluana presso la casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco, si sono rifiutate di interrompere l'idratazione e l'alimentazione forzate manifestando la disponibilità a continuare ad assistere la donna e chiedendo al padre di abbandonare Eluana alle loro cure e dimenticarsi di lei. Per tale motivo il padre ha deciso di trasferire la figlia presso altra struttura ove dare seguito alle sue volontà (certificate nel decreto attraverso le testimonianze).
A seguito della decisione della Corte di Cassazione vi sono state varie manifestazioni, come quella a favore promossa dai Radicali Italiani[12] e quella contraria promossa dal giornalista Giuliano Ferrara, che aveva invitato la cittadinanza a depositare, davanti al Duomo di Milano, bottigliette di acqua in segno di protesta simbolica.[13] Sono stati inoltre presentati alcuni appelli, come quello dell'associazione Scienza & Vita[14] e quello del giornalista Magdi Allam[15] favorevoli alla continuazione delle cure e, sul versante opposto, quello dei Radicali di Lecco[16].
In riferimento a quest'ultima sentenza, entrambi i rami del Parlamento italiano hanno votato la promozione di un conflitto di attribuzione contro la Corte di Cassazione, ritenendo che la sentenza dell'ottobre 2007 costituisca «un atto sostanzialmente legislativo, innovativo dell'ordinamento normativo vigente», come indicato dalla relazione di maggioranza della Commissione Affari Costituzionali annunciata in aula il 22 luglio 2008[17]. Tale atto è stato respinto dalla Consulta.
La Procura della Repubblica di Milano ha a sua volta presentato ricorso contro il decreto della corte d'appello. Tuttavia il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Cassazione[18], scatenando altre polemiche.
Il 13 novembre 2008 la Corte Suprema di Cassazione ha respinto il ricorso della procura di Milano contro l'interruzione di alimentazione e idratazione artificiale, accogliendo così la volontà del padre di Eluana. Nel merito del provvedimento alcuni giuristi hanno criticato le motivazioni con cui la Cassazione ha rigettato il ricorso del pubblico ministero[19].
Il 16 dicembre 2008 il ministro Maurizio Sacconi ha emanato un atto d'indirizzo che vieta alle strutture sanitarie pubbliche e quelle private convenzionate col Servizio Sanitario Nazionale l'interruzione dell'idratazione e dell'alimentazione forzate con la minaccia di escludere queste strutture dallo stesso[20]; lo stesso giorno, la casa di cura Città di Udine (che non fa parte del Servizio Sanitario Nazionale in quanto il Friuli-Venezia Giulia ne è uscito dal 1996) ha annunciato che una volta chiarite le questioni legali sarebbe stata pronta ad accogliere Eluana. Quasi un mese dopo la casa di cura tuttavia ha ritirato tale disponibilità.
Il 19 dicembre 2008 Marco Cappato (segretario dell'Associazione Luca Coscioni), Antonella Casu (segretaria dei Radicali Italiani), e Sergio D'Elia (segretario di Nessuno Tocchi Caino), hanno presentato denuncia verso il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, presso la Procura di Roma, per violenza privata mediante minaccia[21], in seguito al suo atto d'indirizzo[22] di pochi giorni prima.
Il 22 dicembre 2008 anche la Corte europea per i diritti dell'uomo ha respinto le richieste di varie associazioni contrarie all'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione non giudicando sul caso specifico ma semplicemente considerando la richiesta "irricevibile" in quanto «i ricorrenti non hanno alcun legame diretto» con la Englaro o con la sua famiglia[23][24].
Il 17 gennaio 2009, in seguito alla denuncia dei dirigenti dei Radicali Italiani, la Procura di Roma ha iscritto il ministro Maurizio Sacconi nel registro degli indagati[25].
Il 26 gennaio 2009 il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso della famiglia Englaro contro la Regione Lombardia ed ha imposto a quest'ultima di individuare una struttura ove dar corso alla sentenza della Corte di Cassazione.[26]
Il 27 febbraio 2009 la Procura della Repubblica di Udine ha aperto un fascicolo ipotizzando l'accusa di omicidio volontario aggravato e iscritto nel registro degli indagati Beppino Englaro, il primario Amato De Monte e gli infermieri che hanno partecipato all'attuazione del protocollo in conformità con la sentenza della Corte di Cassazione.[27] Il procuratore di Udine Antonio Biancardi ha dichiarato trattarsi di un atto dovuto. I tempi si sarebbero prolungati per la necessità di separare le specifiche denunce da "numerosissimi esposti a volte deliranti, privi tuttavia di rilevanza penale o di precise accuse".[28]
Il 28 novembre 2009 la stessa Procura della Repubblica di Udine ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta dopo che una perizia sull'encefalo della paziente aveva confermato che i danni conseguenti all'incidente automobilistico del 1992 erano "anatomicamente irreversibili".[29]. Il giorno 11 gennaio 2010 il GIP del tribunale di Udine ha emesso il decreto di archiviazione che mette fine all'inchiesta per omicidio a carico di Beppino Englaro e altre 13 persone.[30]

L'attuazione del protocollo [modifica]
Il 3 febbraio 2009, alle ore 1.30, un'ambulanza con a bordo Eluana Englaro ha lasciato la casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco giungendo, intorno alle 6.00, presso la residenza sanitaria assistenziale "La Quiete" di Udine. Tale struttura si è infatti dichiarata disponibile ad ospitare la Englaro per l'attuazione della sentenza di sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione forzata. Una equipe di circa quindici tra medici e paramedici, volontari ed esterni alla clinica, intende attuare il protocollo terapeutico concordato con la famiglia Englaro conformemente a quanto disposto in decreto dalla Corte d'Appello di Milano. Nello spazio antistante la clinica, alcuni manifestanti si erano assiepati protestando contro ciò che dichiaravano essere una "condanna a morte", inveendo contro il padre della giovane e urlando a voce alta "Eluana svegliati".
Al mattino del 6 febbraio 2009 l'equipe che segue il caso Englaro ha annunciato l'avvio della progressiva riduzione dell'alimentazione. Alle ore 14 il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per impedire la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione dei pazienti. In precedenza il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva inviato una lettera al premier indicando forti perplessità circa l'ipotesi di intervenire per decreto sull'attuazione della sentenza e riserve sulla costituzionalità dello stesso, in risposta al premier che si era spinto ad affermare che Eluana Englaro aveva ancora un bell'aspetto ed un'aria sana - pur senza mai aver visto di persona la donna, nonostante l'appello del padre a farle visita per rendersi personalmente conto delle pietose condizioni in cui era ridotta - e che "potrebbe in ipotesi anche generare un figlio" nonostante lo stato vegetativo permanente e la paresi, probabilmente fondando la propria sconcertante affermazione su quanto dichiarato dalle suore che avevano avuto in cura Eluana, che avevano riportato come la giovane avesse ancora il ciclo mestruale.[31][32][33]. In tale occasione il Presidente del Consiglio aggiunse anche che, a suo parere, unico desiderio del padre della ragazza sarebbe stato quello di "togliersi di mezzo una scomodità" e rivolgendo invece parole d'elogio alle suore della struttura medica che assisteva la giovane senza fare menzione alcuna della famiglia di Eluana [34]. Il Presidente della Repubblica ha poi rifiutato di firmare il decreto poiché non superava le obiezioni di incostituzionalità precedentemente espresse[35][36]. Alle ore 20 il consiglio dei ministri, riunito in sessione straordinaria, ha approvato un disegno di legge con gli stessi contenuti del decreto rifiutato in precedenza. Tale disegno di legge è stato immediatamente trasmesso al senato che si riunirà per discuterne in sessione straordinaria già lunedì 9 febbraio 2009 (normalmente il lunedì l'Aula di Palazzo Madama è chiusa). Durante la giornata molti commentatori e leader politici hanno stigmatizzato lo scontro istituzionale in atto fra il governo e il Capo dello Stato.[37]
La sera del 7 febbraio 2009 alcuni media hanno diffuso la voce secondo cui "per la gravità della situazione" sarebbe stato modificato il protocollo, anticipando la sospensione totale dell'idratazione e dell'alimentazione.[38] I legali della famiglia Englaro hanno poi precisato che il protocollo non ha subito modifiche ma è differente rispetto a quello previsto per il ricovero alla clinica "Città di Udine".[39]
Il caso Englaro, che ha suscitato in Italia pubbliche manifestazioni in supporto di ciascuna delle posizioni, è seguito anche dalla stampa internazionale[40].
La morte di Eluana Englaro è sopravvenuta alle 19:35 del 9 febbraio 2009. La notizia è giunta in Senato mentre si stava discutendo il DDL n° 1369[41] in materia di alimentazione e idratazione, suscitando clamore e reazioni scomposte nell'aula. Alle 20:40 la notizia è stata confermata anche da Ines Domenicali, presidente della RSA nella quale Eluana Englaro era ricoverata. Il governo, di concerto con la presidenza del Senato e i gruppi parlamentari, ha, in conseguenza di ciò, deciso di ritirare il disegno di legge in cambio dell'immediata discussione del testo più articolato relativo al testamento biologico e alla disciplina dei casi di fine vita.

E qui sopra ho deciso di prendere tutte le notizie su Eluana Englaro e sulla sua dipartita..Avevo letto il libro-intervista al padre di Eluana e mi era sembrato un padre intelligente e che nonostante tutti quegli anni era stato accanto a sua moglie ma che voleva che le idee accennate da Eluana quando era ancora una ragazza normale fossero rispettate.  Egli si battè perchè la medicina non solo si accanisse su un corpo che da ben 17 anni era immobile ma che potesse alleviarne altre sofferenze e chiese a norma di legge che venisse interrotta non solo l'aalimentazione ma anche la disidratazione così da poterla accompagnare a un sereno riposo. 
Il film era strutturato con tre storie che viaggiavano in contemporanea durante quella settimana dal 3 al 9 settembre del 2009 in cui Eluana fu trasportata alla RSA di Udine "La Quiete".  Mi è piaciuto questo film e non mi è sembrato "provinciale" come fu accusato da alcuni critici a Venezia poichè la fine vita secondo me si ha in una provincia come in una grande metropoli e queste sofferenze possono capitare in qualsiasi ambiente o città piccola o grande che sia.

Ritornero a scrivere sul blog riassumendo le mie impressioni sugli ultimi libri che ho letto e che starò leggendo... arrivederci!

lunedì 12 settembre 2011

Blog's Luigi Bonello: Libriamoci

Blog's Luigi Bonello: Libriamoci

domenica 14 agosto 2011

Marina - "Hanna"

E' da ieri che ho iniziato a leggere il quarto libro di Carlos Ruiz Zafòn, eccolo e con sue notizie biografiche..

Carlos Ruiz Zafón
 (Barcellona, 25 settembre 1964) è uno scrittore spagnolo.
Autore di libri per ragazzi (Il principe della nebbia), esordisce nella narrativa per adulti col suo quinto romanzo, L'ombra del vento (Planeta, 2002 - Mondadori, 2004), che, uscito in sordina in Spagna, ha conquistato col passaparola il vertice delle classifiche letterarie europee, diventando un vero e proprio fenomeno letterario. Vive dal 1993 a Los Angeles, dov'è impegnato nell'attività di sceneggiatore. Collabora regolarmente con le pagine culturali di "El País" e "La Vanguardia".
L'ombra del vento è stato un successo, con più di 8 milioni di copie vendute nel mondo, acclamato come una delle grandi rivelazioni letterarie degli ultimi anni. È stato tradotto in più di 36 lingue e ha ottenuto numerosi premi internazionali, tra cui Premio Barry per il miglior romanzo d'esordio nel 2005.
Il 17 aprile 2008 esce per Planeta il secondo romanzo "El juego del ángel". La tiratura iniziale di questo libro è la più alta per una prima edizione in Spagna.
Il 25 ottobre 2008 esce per Mondadori il romanzo tradotto in italiano "Il gioco dell'angelo", mentre nel maggio del 2009 esce in Italia "Marina".
Il 7 maggio 2010 esce, sempre per la Mondadori, per la prima volta nelle librerie italiane "Il palazzo della mezzanotte" uscito in lingua spagnola il 1994 con il nome di "El palacio de la medianoche".

[modifica] Opere

Ho letto  " L'ombra del vento" molto bello e fantastico".  Dopo lessi subito "Il gioco dell'angelo" bello ma un pò meno all'altezza del precedente.   A fine luglio mi capitò sottomano "il principe della nebbia" che è una via di mezzo per romanzi per ragazzi e romanzi per adulti e ieri ho iniziato a leggere "Marina"


e questo libro è molto caro all'autore come lo specifica nell'introduzione.
Barcellona, fine anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae un orologio e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.

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Stasera mi son deciso e son tornato a cinelandia e ho visto un film "Hanna"


di genere thriller del regista Joe Wright. L'interprete principale è una giovane sconosciuta: Saoirse Ronan

 nella parte della ragazzina cresciuta ed allevata dal padre (Eric Bana) in una tundra selvaggia al Polo Nord. Nella parte della cacciatrice e responsabile della Cia è la famosa Cate Blanchett.
E' un thriller avvincente con un finale particolare che naturalmengte non svelerò...  E domani auguri di un felice Ferragosto!!

sabato 13 agosto 2011

Libriamoci

E' da alcune settimane che il corriere della sera pubblica degli autori italiani che scrivono dei racconti brevi e questo progetto lo ha chiamato "Libriamoci".
Questi racconti inediti vengono venduti il giovedì e il sabato al solo costo di 1 €!
Il primo racconto era scritto da Roberto Saviano e raccontava della sua infanzia e del pallone da calcio in voga circa trent'anni fa e quindi ambientato nella zona frequentata dalla camorra.
Gli ultimi due racconti erano di Marco Buticchi e di Federica Bosco.


Giovedì ho letto "Evil" di Marco Buticchi
 E' un racconto-giallo e narra le gesta della nave America nell'800 scritte attorno al 1850 dal nostromo di bordo, il quale racconta di una competizione con la nave Aurora e dal quale verrà poi sconfitta anche a seguito di una grande burrasca dove parte dell'equipaggio morirà  e poi soccorreranno una piccola scialuppa e accoglieranno a bordo una donna che straparla parlando di Evil (il diavolo).
La voce narrante legge il diario di bordo di quella gara. Nel 2011 appunto  150 anni dopo la gara verrà ripetuta con esiti...... bè forse è meglio leggerlo e poi in due ore si saprà il finale.
Ed ecco Marco Buticchi

Marco Buticchi (La Spezia, 2 maggio 1957) è uno scrittore italiano.
Laureatosi in Economia e Commercio, iniziò a lavorare come trader petrolifero, viaggiando in Africa, Europa, Stati Uniti e Medio Oriente.
Dopo i primi romanzi pubblicati a proprie spese, cominciò ad essere pubblicato da Longanesi verso la fine degli anni novanta. Le sue storie sono caratterizzate dall'intreccio tra epoche diverse, dall'antichità ai giorni nostri, e da misteri da risolvere, un tema letterario in qualche modo simile a quello usato da Wilbur Smith, tanto che alcuni giornali hanno accostato Buticchi al romanziere sudafricano. Personaggi ricorrenti sono la storica e restauratrice Sara Terracini, sempre impegnata a risolvere qualche mistero, e il suo amico Oswald Breil, prima funzionario del Mossad, quindi vice ministro della difesa israeliano ed infine primo ministro. Il romanzo Le pietre della luna ha una trama ripresa alcuni anni dopo nel film Il Gladiatore di Ridley Scott. Attualmente Buticchi è l'unico scrittore Italiano inserito nella collana "I maestri dell'Avventura" di Longanesi

[modifica] Pubblicazioni

  • Il cuore del profeta (1991) (autoprodotto)
  • L'ordine irreversibile (1992) (autoprodotto)
  • Le pietre della luna (Longanesi, 1997)
  • Menorah (Longanesi, 1998)
  • Profezia (Longanesi, 2000)
  • La nave d'oro (Longanesi, 2003)
  • L'anello dei re (Longanesi, 2005)
  • Scusi, bagnino, l'ombrellone non funziona! (Longanesi, 2006)
  • Il vento dei demoni (Longanesi, 2007)
  • Il respiro del deserto (Longanesi, 2009)
Oggi il n° 22 della collana era "Artista" della scrittrice italiana Federica Bosco
. La protagonista si chiama Vanessa una ragazza trentenne in carriera ma con un grosso problema sentimentale si è invaghita di Diego un chitarrista cinquantenne che molto spesso dà "buca" agli appuntamenti e non vuole un rapporto stabile e più avanti si scoprirà il perchè....
 Nel frattempo Lei si consola e sio sfoga dal suo amico gay Theo . 
Ricorda molto le vicissitudini di Bridget Jones italiana.... ma il finale sarà particolare....insomma si legge in un baleno ed è divertente!
Qui c'è la foto della scrittrice, con le note biografiche sotto estrapolate da Wikipedia...

Federica Bosco

Nata a Milano nel 1971, si trasferisce a Firenze a quattro anni.
Dopo la maturità linguistica e un anno alla facoltà di giurisprudenza, si sposta da Firenze e gira il mondo grazie al Club Méditerranée.
Nella metà degli anni 90 torna a Firenze e comincia ad occuparsi di vari lavori, ma nessuno la stimola veramente; fino ad arrivare, in un giorno torrido di giugno a scrivere Mi piaci da morire. Nello stesso periodo, scrive anche Cercasi amore disperatamente.
Il primo libro viene pubblicato da Newton Compton Editori nel 2005, arrivando, nel giro di due anni, a ben diciotto ristampe. [1]
Nei quattro anni successivi escono i due seguiti di Mi piaci da morire: L'amore non fa per me e L'amore mi perseguita, più due manuali self help carichi d'ironia dal titolo 101 modi per trovare il principe azzurro senza baciare tutti i rospi e 101 modi per dimenticare il tuo ex e trovarne subito un altro.
Tutte le opere di Bosco hanno avuto una grossa eco in Italia, di Mi piaci da morire sono anche stati acquistati i diritti per la trasposizione cinematografica.[2]
Infine Federica Bosco ha questo sito-blog ecco il link...http://www.federicabosco.com/web/2011/02/15/menomale-che-lisola-ce/


Ora ho iniziato a leggere un altro libro di Carlos Ruiz Zafòn un autore per me molto caro, ma di "Marina" ne riparlerò appena lo avrò finito di leggere e parlerò in modo più approfondito di questo grande scrittore spagnolo...buonanotte!